Le società sportive oggi
stanno rendendo conto sempre più delle potenzialità che i social media oggi
offrono per aumentare la propria presenza su internet e incrementare il pacchetto
followers, il tutto finalizzato all’aumento dei profitti del club.
Ormai sempre più
frequenti sono oggi le social-interviste, nelle quali un esponente della
società risponde alle domande degli utenti di una determinata piattaforma
social. A seconda del tipo di social media con cui si ha a che fare, cambiano
anche le modalità di svolgimento delle interviste. Su Twitter , ad esempio, le
social-interviste si svolgono grazie all’uso di appositi hashtag come nel caso
del giocatore olandese dell’Everton, John Heitinga. Il difensore classe ’83
invitava i fan a twittare le proprie domande usando l’hashtag #askJohn: le
migliori, scelte tra tutte quelle inviate, sono state postate sulla pagina
twitter ufficiale del giocatore, seguite da un suo tweet di risposta.
Una nuova modalità di
social-intervista che numerose squadre stanno “testando” ultimamente è
rappresentata dagli Hangout di Google+. La piattaforma social di Google ha
rivoluzionato il live chatting: interagendo con Youtube (che registra l’evento
in modo da rendere il contenuto fruibile anche in seguito) gli Hangout offrono infatti
la possibilità di trasmettere un evento live e all’interno del quale gli utenti
partecipanti possono interagire tra loro, come in una sorta di video
conferenza.
Nonostante i club
abbiano inizialmente faticato ad individuare possibili usi di Google+ Manchester
City e Chelsea sono state le prime squadre di calcio a sfruttare le
potenzialità degli Hangout, organizzando videoconferenze rispettivamente con
Patrick Vieira e Petr Cech.
In Italia la prima, e
finora unica, società ad aver “osato tanto”, è stata l’AC Milan.
Lunedi 15 Ottobre, l’ex
campione rossonero Daniele Massaro, è stato il primo esponente di una squadra
di calcio italiana a testare lo strumento degli Hangout. Infatti, come
annunciato nella campagna pubblicitaria della società rossonera, effettuata
perlopiù su Google e Youtube, alle ore 17.00 l’ex centrocampista del Milan, in
collegamento dalla Sala dei Trofei del club, ha risposto alle domande di otto
utenti, provenienti da tutto il mondo (tra cui chi vi scrive).
In poco meno di 30 minuti,
Massaro ha parlato della propria esperienza al Milan, squadra per cui ha tifato
sin da piccolo, e del cambio radicale di vita quando nel 1995 si trasferì in
Giappone allo Shimizu S.Pulse. Ha poi scherzato con un giornalista di Eurosport sul fatto che il portale web parlasse molto poco di golf, l'altra grande passione di Massaro dopo il calcio. La personalità simpatica dell'ex giocatore rossonero ha permesso un cambiamento dello stile della discussione: dall'iniziale tono serio, prettamntee da videoconferenza, l'Hangout si è presto trasformato in una sorta di chiacchierata informale tra amici. Degna di nota è stata la
presenza tra i partecipanti all’Hangout, di Matteo Tagliarol, campione Olimpico
di scherma e tifoso rossonero.
Anche se gli utenti
iscritti all’Hangout erano pochi, si può dire che l’esperimento sembra
riuscito. L’AC Milan ha fatto il primo, importante, passo. Ora, alle altre
squadre italiane, l’arduo compito di seguirne le orme.
Questa eccellente strategia di social media marketing ha aiutato il Milan a raggiungere l'obiettivo e superare il numero di 200 mila +1 sulla pagina ufficiale del club su Google+. Il ritorno sugli investimenti in questo caso riguarda i risultati migliori nelle classifiche di ricerca, una grande presenza sui social media e, infine, una reputazione più forte del marchio tra gli appassionati, i blogger e i professionisti del settore.
I social media hanno
permesso alle società sportive di aprire le porte ai tifosi, accogliendoli nel
proprio mondo. Gli #ask, ma ancor di più gli Hangout, permettono però ai fan,
non solo di aver accesso ad un universo prima inviolabile (senza i social
media), ma addirittura di dialogare con i propri beniamini, per non essere solo
degli osservatori passivi di un mondo magico, quello della squadra del cuore.
Ecco l'"esperimento" dell'AC Milan